Il variopinto e lussureggiante territorio di Ribera appare agli occhi del visitatore un luogo ameno. A farla da padrone sul paesaggio naturale è senza ombra di dubbio la Riserva Naturale Orientata “Foce del fiume Platani”, istituita dalla Regione Sicilia il 4 luglio 1984.
Fiore all’occhiello della città, la Villa Comunale appare un luogo incantevole da visitare, immerso in una flora verdeggiate con molte specie di piante rare e alberi millenari.
A pochissimi chilometri da Ribera, su di un colle che domina sulla vallata del fiume Verdura, sorgono le rovine del Castello di Poggio Diana. I resti dell’antico maniero si caratterizzano per la presenza di una torre merlata, che ricompare oggi in chiave stilizzata sullo stemma ufficiale del Comune di Ribera.
Se si guarda all’arte riberese del periodo storico, si nota un’apprezzabile differenza tra architettura sacra e architettura civile: mentre i monumenti sacri sono relativamente giovani (in gran parte risalenti ai secoli XVIII e XIX) e non particolarmente ricchi di opere d’arte di rilevante valore artistico, quelli civili invece risultano molto più interessanti.
Come ci testimoniano i numerosi reperti ceramici e i resti architettonici rinvenuti nel territorio di Ribera, e oggi custoditi nei più prestigiosi musei della Sicilia, sono diversi i siti archeologici di età preistorica che si possono apprezzare in quest’area.
Per chi volesse godersi una passeggiata tra le vie del centro storico di Favara, tra sapori, arte e cultura, il Farm Cultural Park è sicuramente una tappa d’obbligo.
Palazzo Albergamo è stato edificato a cavallo tra il XIX e il XX secolo e si trova fra piazza Cavour e via Belmonte. Già all’epoca era albergo e dolceria di detta famiglia.
Il Castello Chiaramonte può essere considerato il principale palazzo della città di Favara. Ubicato sul lato nord-ovest della piazza Cavour, secondo gli storici fu edificato da Federico II di Chiaramonte intorno al 1270.
La Chiesa del Carmine con l’annesso convento del XVI secolo, ceduta dai frati francescani ai carmelitani, caratterizzata dal suo ampio portale aggettante.
La Chiesa principale, oltre che il più imponente edificio di Favara, è sicuramente la Chiesa Madre, dedicata alla Madonna Assunta, sita vicino Piazza Cavour.
La Chiesa del Rosario del XVII secolo, caratterizzata al suo interno da splendidi stucchi barocchi e da un soffitto ligneo a cassettoni dipinto, molto probabilmente, da un discepolo di Pietro D’Asaro, il racalmutese Simone Lo Guasto.
La piazza principale di Favara, Piazza Cavour, raggiunse la sua conformazione attuale già nel XVI secolo. Su quest’ultima si prospettano i principali edifici della città quali: