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    Benvenuti Favara
    Ripresa aerea

Da vedere

  • La Riserva Naturale Orientata “Foce del fiume Platani”

    Il variopinto e lussureggiante territorio di Ribera appare agli occhi del visitatore un luogo ameno. A farla da padrone sul paesaggio naturale è senza ombra di dubbio la Riserva Naturale Orientata “Foce del fiume Platani”, istituita dalla Regione Sicilia il 4 luglio 1984.

  • La Villa Comunale e il Museo Etno-antropologico

    Fiore all’occhiello della città, la Villa Comunale appare un luogo incantevole da visitare, immerso in una flora verdeggiate con molte specie di piante rare e alberi millenari.

  • Il Castello di Poggio Diana

    A pochissimi chilometri da Ribera, su di un colle che domina sulla vallata del fiume Verdura, sorgono le rovine del Castello di Poggio Diana. I resti dell’antico maniero si caratterizzano per la presenza di una torre merlata, che ricompare oggi in chiave stilizzata sullo stemma ufficiale del Comune di Ribera.

  • Il centro storico

    Se si guarda all’arte riberese del periodo storico, si nota un’apprezzabile differenza tra architettura sacra e architettura civile: mentre i monumenti sacri sono relativamente giovani (in gran parte risalenti ai secoli XVIII e XIX) e non particolarmente ricchi di opere d’arte di rilevante valore artistico, quelli civili invece risultano molto più interessanti.

  • La Necropoli di Anguilla

    Come ci testimoniano i numerosi reperti ceramici e i resti architettonici rinvenuti nel territorio di Ribera, e oggi custoditi nei più prestigiosi musei della Sicilia, sono diversi i siti archeologici di età preistorica che si possono apprezzare in quest’area.

  • Farm cultural park: quando il presente valorizza la storia

    Per chi volesse godersi una passeggiata tra le vie del centro storico di Favara, tra sapori, arte e cultura, il Farm Cultural Park è sicuramente una tappa d’obbligo.

  • Palazzo Albergamo

    Palazzo Albergamo è stato edificato a cavallo tra il XIX e il XX secolo e si trova fra piazza Cavour e via Belmonte. Già all’epoca era albergo e dolceria di detta famiglia.

  • Palazzo Fidirichello

    Palazzo Fidirichello si trova tra piazza Cavour e via Arco Cafisi. È stato edificato nella prima metà del XIX secolo

  • Palazzo Giuseppe Cafisi

    Palazzo Giuseppe Cafisi si trova ad est di piazza Cavour. La sua edificazione risale alla metà del XVIII secolo.

  • Palazzo Salvatore Cafisi

    Palazzo Salvatore Cafisi si trova a nord di piazza Cavour ed è stato edificato nella metà del XIX secolo.

  • Palazzo Fanara

    Palazzo Fanara si trova a a sud di piazza Cavour e risale alla seconda metà del XIX secolo.

  • Palazzo La Mendola

    Palazzo La Mendola, della prima metà del XIX secolo, si trova a nord di Piazza Cavour ed è oggi in parte sede Municipale.

  • Piazza Cavour

    La piazza principale di Favara, Piazza Cavour, raggiunse la sua conformazione attuale già nel XVI secolo.

  • Biblioteca-Museo “Barone Antonio La Mendola”

    Nel XVIII secolo fu realizzata la Biblioteca-Museo “Barone Antonio La Mendola”.

  • Il Castello Chiaramonte

    Il Castello Chiaramonte può essere considerato il principale palazzo della città di Favara. Ubicato sul lato nord-ovest della piazza Cavour, secondo gli storici fu edificato da Federico II di Chiaramonte intorno al 1270.

  • Chiesa del Boccone del Povero

    La Chiesa del Boccone del Povero è sita nella parte alta della collina

  • Chiesa del Carmine

    La Chiesa del Carmine con l’annesso convento del XVI secolo, ceduta dai frati francescani ai carmelitani, caratterizzata dal suo ampio portale aggettante.

  • La Madonna dell’Itria

    La Madonna dell’Itria, edificio del XIV secolo, solo successivamente adibito a chiesa col nome di San Filippo fuori le mura.

  • La Chiesa Madre

    La Chiesa principale, oltre che il più imponente edificio di Favara, è sicuramente la Chiesa Madre, dedicata alla Madonna Assunta, sita vicino Piazza Cavour.

  • La Chiesa del Rosario

    La Chiesa del Rosario del XVII secolo, caratterizzata al suo interno da splendidi stucchi barocchi e da un soffitto ligneo a cassettoni dipinto, molto probabilmente, da un discepolo di Pietro D’Asaro, il racalmutese Simone Lo Guasto.

Percorsi